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Le previsioni T-Index per i prossimi quattro anni vedono il declino delle grandi potenze storiche e l’affermazione dei paesi emergenti: Cina, Brasile, Russia e Messico salgono nella classifica mentre perdono valore Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito.

Il T-Index 2012, la classifica dei mercati con più potenziale in termini di vendite online, conferma il trend per il 2015: i paesi emergenti stanno rubando a poco a poco i posti nella classifica alle grandi potenze storiche cambiando profondamente il panorama dell’e-commerce.

Secondo la proiezione T-Index fino al 2016, la Cina potrebbe spodestare gli Stati Uniti dal primo posto nel 2015, con una quota di mercato pari al 18,5% contro il 13,5% del 2012. I dati per il 2012 confermano quindi il trend annunciato lo scorso anno. Nel 2016 la Cina dovrebbe mantenere la prima posizione distanziandosi ancora di più dagli Stati Uniti con una quota di mercato del 20,1% rispetto al 15,6% del paese nordamericano.

La Cina, con 538 milioni di internauti, ha già una popolazione internet di 1,7 volte superiore alla popolazione totale degli Stati Uniti. E considerando l’enorme potenziale ancora a disposizione della Cina, con un tasso di penetrazione internet solo del 40,1% e una crescita annuale media del PIL pari al 10% da più di dieci anni, il distacco è destinato a crescere sempre di più. La Cina offre un potenziale enorme, ma solo per le aziende che offrono prodotti e servizi facilmente adattabili al mercato locale e che non subiscono la censura su internet.

Nel 2013, il Brasile potrebbe salire al quinto posto davanti a Regno Unito e Francia, con una variazione della quota di mercato stimata del +16,1%, mentre nel 2016 potrebbe passare al quarto posto, lasciandosi alle spalle anche la Germania per la quale è attesa una variazione in negativo rispetto al 2012 del -15,2%. La Russia dovrebbe salire dall’ottavo al sesto posto nel 2014 con una variazione del +17,2% rispetto al 2012.

Sorpresa del Messico, che potrebbe entrare nella top 10 nel 2013 prendendo il posto attuale dell’Italia, in calo del 17,4% rispetto al 2012. L’Italia, continuando di questo passo, scenderebbe infatti di un posto nel 2013 e fino al sedicesimo posto nel 2016. Nonostante stia migliorando la situazione italiana per quanto concerne la penetrazione internet (il 58,4% degli Italiani accede oggi alla rete), sul medio termine tale risultato non sarà sufficiente per risalire in classifica.

Solo il Giappone e la Corea del Sud dovrebbero mantenere, rispettivamente, la terza e la nona posizione fino al 2016, nonostante la variazione in negativo della loro quota di mercato rispetto al 2012 pari al -26,9% per il Giappone e al -12,5% per la Corea del Sud. La Francia potrebbe mantenere la sesta posizione solo fino al 2014 mentre il Regno Unito perderebbe 3 posti già dal 2013 scendendo all’ottavo posto della classifica.

L’indice statistico T-Index combina la popolazione internet e il relativo PIL pro capite individuando così la quota di mercato di ogni paese e ogni lingua su internet. Lo studio è stato realizzato per aiutare le aziende a individuare i mercati sui quali puntare per espandere il proprio business online e avere il maggior ROI dalla localizzazione del proprio sito web.

Qui tutti i dettagli dello studio e l’infografica.


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