La conversazione online a proposito del business model di Twitter ha coinvolto nel recente passato migliaia di persone, centinaia di esperti e moltissimi addetti ai lavori, al punto che il team di Twitter in questo post ha precisato vision e strategie del servizio di microblogging, affermando che:
” L’idea di esporre banner pubblicitari per generare revenues su Twitter ha sempre avuto un gradino molto basso nella nostra lista su come generale guadagni. Tuttavia, la facilitazione delle connessioni tra imprese e persone in maniera significativa ha sempre rivestito un ruolo imprescindibile. ”
Da anni usiamo Twitter e non abbiamo mai visto dei banner pubblicitari, il design è sempre rimasto pulito ed essenziale senza presentare spazi sponsorizzati, ma nonostante questo Twitter, per via dell’elevato numero di utenti e l’impennata dell’ultimo periodo, viene valutato 250 milioni di dollari.
Dal post in questione sul blog di Twitter emerge la voglia di generare guadagni per la compagnia, ma emerge anche un disorientamento apparente su quali potrebbero essere le strategie da seguire. A mio modesto parere si sta cercando di salvaguardare la tipicità del servizio, il suo design, e si sta cercando di capire come non incorrere in “rivolte” degli utenti stessi, anche perchè sarebbe sciocco far accadere ciò ora che il servizio sta attraversando un periodo di crescita. Forse sarebbe stato meglio pensarci un pò prima ed organizzare degli sponsored links all’interno delle pagine, in maniera non invasiva e senza ricorrere a banners in flash appariscenti.
Ed infatti è ciò che viene confermato nel post, il team di Twitter è comprensibilmente contrario ai banner pubblicitari, ma da qui a dire che sono “filosoficamente contrari” a qualsiasi tipo di pubblicità è abbastanza scorretto.
Ma il tono generale del post non fornisce indicazioni precise, quindi possiamo affermare che il senso del discorso è semplice ma lacunoso:
“Non siamo contrari alla pubblicità, non ci piacciono i banners, ma ci stiamo guardando intorno per capire cosa potremmo fare.”
Quindi per gli appassionati di Web 2.0 business gossip, niente di nuovo sul fronte occidentale.