Alla fine quello che molti avevano pronosticato, o comunque si aspettavano è successo, Jerry Yang, CEO di Yahoo ha rassegnato le sue dimissioni.
Yang lascerà infatti l’incarico appena l’azienda avrà trovato un suo sostituto adeguato, pur mantendo il ruolo di Chief che aveva prima di giugno 2007. La compagnia, attraverso il suo presidente Roy Bostock, ha già attivato la ricerca del successore.
Co-founder del colosso di Sunnyvale (California) insieme a David Filo nel 1994, Yang aveva preso la guida del brand da 17 mesi, ed aveva vissuto da “scomodo protagonista” il difficile momento della tentata conquista di Yahoo da parte di Microsoft.
Momento in cui la decisione di non farsi acquisire da Billy Gates aveva suscitato un vespaio di polemiche attorno alla figura di Yang, che nonostante tutto aveva mantenuto ferma la sua decisione di far rimanere Yahoo una company ed un brand indipendente da Microsoft.
Allora le ragioni della Microsoft nel tentare l’acquisizione di Yahoo erano evidenti ed erano dettate dalla continua perdita di quote di mercato nell’ambito “search engine”, e tali ragioni sono ancora più che mai esisteti.
Il momento in cui Yang ha assunto la carica di CEO di Yahoo è coinciso con una parentesi negativa per la compagnia, una situazione in cui erano necessari profondi cambiamenti ed innovazioni. Lo stesso Yang in un post sul suo blog, etichetta il periodo in cui è stato in carica come un continuo crescere in positivo, anche se lo strapotere di Google non ne ha risentito più di tanto.
Ora si è dimesso ma rimarrà nel consiglio di amministrazione come Chief.
Secondo la maggior parte degli analisti, le dimissioni di Yang aprono la strada ad un rinnovato accordo con Microsoft, almeno per quanto riguarda il settore advertising.
Il presidente di Yahoo, Roy Bostock, in merito ha dichiarato: «Jerry e il consiglio d’amministrazione hanno avuto intavolato un dialogo sui tempi della successione e ora tutti concordiamo che sia il momento giusto per la transizione a un nuovo amministratore delegato ( CEO ) che ci porti al prossimo livello».
Tra i candidati alla successione figurano la presidente operativa Sue Decker, anche se fa parte di quella stessa squadra di manager che ha fatto infuriare gli azionisti e l’ex amministratore delegato Dan Rosenweig. Ma gli azionisti potrebbero anche rivolgersi a manager esterni, come Frank Biondi che ha guidato Viacom o John Chapple di Nextel.
Come ha reagito la borsa?
Le quotazioni di Yahoo a Wall Street hanno subito un’impennata subito dopo l’annuncio delle dimissioni di Yang, il valore acquisito dalla compagnia si aggira intorno a 1.8 miliardi di dollari.
Le origini di Yahoo
Jerry Yang e David Filo hanno cominciato a lavorare su Yahoo in una roulotte all’ Università di Stanford, inizialmente era solo una raccolta dei loro link preferiti, stilata mentre preparavano i loro dottorati in ingegneria. Il primo nome adottato per il portale era «La Guida di Jerry e David al World Wide Web», e solo succesivamente decisero di denominarla con l’acronimo di Yahoo, che significa Yet Another Hierarchical Officious Oracle (Ancora un’altro oracolo gerarchico ufficioso).