Virale? No, misericordia
In questi giorni sembra non si parli d’altro in tv, rese note dalla scandalosa intervista a SkyTG 24, Romina e Debora con la frase “na bira e n’calippo” sono diventate famose, bhè oddio, famigerate sarebbe meglio.
Ma ancora meglio, visto che in tv non glielo dice nessuno, sono entrate a far parte del meccanismo televisivo secondo cui, più la gente segue un dato programma più gli spazi pubblicitari vengono venduti in fretta e a caro prezzo, anche si trattasse di approfittarsene del’ ignoranza i due coatte del litorale romano.
Si schiaffano lì e via, si vende, soldi a palate che sono entrati in questi giorni, visibilità alle stelle per il brand Sky che grazie a YouTube e Facebook si è fatto un bel tour estivo a spese della dignità di quelle due poverette.
Per carità, 10 e lode a Sky per la gran botta… di culo, visto che erano al Faber Beach di Ostia per fare il solito tedioso ed inutile servizio sulla gente che va al mare l’estate.
Poi che si fa? Si telefona alle ragazzette, poverelle, e si fa un altro servizio, per informare il pubblico del “day afte”, e giù altre vendite di pubblicità ed altro share sui social media, a danno della già compromessa reputazione delle due poverette, che tra l’altro non hanno ancora visto una lira che è una.
La sintesi del virale signori e signore, trovare il pollo che fa il giro della rete, gratis, e che si giocherebbe l’anima pur di collaborare alla propria rovina, ed il gioco è fatto.
C’è molta differenza tra un’azione virale che susciti interesse, voglia i sapere, curiosità, passaparola, e le grasse risate di un Paese intero dietro alle sciagure di due sprovvedute.
Le views su YouTube parlano di video che hanno veramente fatto il giro della rete, ma la domanda che ci si deve porre è: “perché?”
Cosa è avvenuto? Qualcosa di eclatante a livello comunicativo, tipo la più azzeccata campagna marketing degli ultimi 10 anni? No, è accaduto che un Paese intero si è fatto un fumo di risate per la situazione non piacevole in cui si trovano Romina e Debora, tutto qui.
Dal punto di vista del web, questo stesso post attirerà molte visite, di chi vouyeristicamente sta cercando ulteriori video e info sulle due malcapitate, ed oltre al fatto di avere il piacere di dire la mia sul’ accaduto, già pregusto il picco di visibilità che avrò quando condividerò il mio articolo su aggregatori di notizie e social media: ancora una volta ragazze, chi ci guadagna non siete voi.
Così come Gemmadelsud, stesso meccanismo, ma questa volta ancora nessun brand c’ha messo le mani sopra.. per fortuna.. e ovviamente direi, vista la non commerciabilità della goffaggine della ragazza. Basta vedere l’ultimo video in cui si scaglia contro chi ha segnalato il suo account.
Darsi visibilità sui social media vuol dire confrontarsi con il pubblico, vasto e potenzialmente illimitato, cosa che ha i suoi pro ed i suoi contro. Il pubblico, sul web come in televisione, decreta continuamente il successo o il fallimento di formar, brand, persone e oggetti: lamentarsi perché si viene giudicati con il fare altezzoso di Gemmadelsud in questo video appare fuoriluogo oltre che ignorante.
Questa ragazza non conosce minimamente l’ambiente in cui volontariamente ha deciso di infilarsi, non legge i commenti, e non considera minimamente l’opinione che la gente ha dei suoi video, dicesi anche reputazione online.
Un conto, come dicevo sopra, che gli utenti si scambino video e info per interesse e curiosità, un conto è che gli utenti si scambino un video di Gemmadelsud con tanto di commento ed invito a giudicare negativamente il suo operato.
Il primo caso, trattasi di una situazione di opportunità per Sky, il secondo, bhè.. puro masochismo.
E come si risolve la cosa? In questo modo, che è anche la dimostrazione pratica che le views in più che farà il video da questo articolo, saranno contornate da un giudizio negativo, quindi, non è tutto oro quello che fa views su YouTube.