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Friendfeed accetta l’amicizia di Facebook

Ok dico la verità, l’acquisizione è solo un pretesto..per prendere le cose a modo mio… Twitter è il fenomeno del momento e sta per eguagliare come performance quelle di Facebook, ma effettivamente Friendfeed è molto più efficace, molto meglio strutturato, molto più semplice da usare.. e la cosa che usandolo salta subito agli occhi e lo pone, secondo il mio modesto parere, un passo avanti a Twitter è che se c’è un aggiornamento di stato, i commenti i “like” appaiono subito sotto l’aggiornamento in questione.

Efficenza? No.. solo normalità.. è giusto così, è logico così.

Se ne parlava tempo fa in giro, Friendfeed veniva definito come un servizio molto più efficiente di Twitter, ma destinato a morire inutilizzato..

Per fortuna che qualcuno a Palo Alto non l’ha pensata esattamente in questo modo.

Per cui Facebook ha acquisito Friendfeed, e sicuramente è un colpaccio, almeno sulla carta. Ora Mark Zuckerberg ed il suo enturage si misureranno con logiche per certi versi differenti da quelle che dominano gli scenari da social network puro e semplice. L’utente Friendfeed, come me, come tutti i bloggers che si rispettino, è un utente esperto, che ha esigenze ben definite, sa cosa vuole e cosa aspettarsi.

Non ne facciamo solo una questione di Marketing, qui si tratta di usabilità orientata alla condivisione di contenuti, si tratta pure di fare concorrenza allo strapotere mediatico di Twitter. E per far ciò, il caro Mark californiano dovrà attirare su Friendfeed le masse, perchè, Twitter è uno strumento di marketing strausato ora, da redazioni, bloggers e professionisti di svariati settori, ma anche dall’utente web medio, che non ha nella sua presenza online un fine puramente commericale.

A livello di “conversione” pura e semplice è quello il tipo di utente che fa gola, che clicca ancora sui banner, che contribuisce al successo economico di un servizio non avendo competenze avanzate.

Rimarrà solamente il cruccio tipico di questo tipo di servizi, la monetizzazione.

Ora Twitter sta cercando di studiare un programma di servizi a pagamento per i suoi utenti professionali, quasi come a voler tornare al Web 1.0 la cui proverbiale bolla è nota a tutti, esperti e non.

Zuckerberg si trova ad affrontare una sfida molto diversa da quella rappresentata da Facebook, ha messo le mani su un servizio che ha un potenziale indescrivibile, adesso è il momento di dimostrare che l’esperienza di Facebook ha lasciato un segno, dovrà dimostrare maturità.

Buona fortuna Mark! Dimostra di essere cresciuto!


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